CISL FP Venezia. Proclamato stato di agitazione personale del CSA Stella Maris Lido Venezia Codess Sociale

Banner news altojpg

Con un'azione congiunta con le altre Organizzazioni Sindacali confederali, la CISL FP Venezia  ha proclamato lo stato di agitazione del personale in forza presso il CSA Stella Maris del Lido di Venezia. Non solo: in caso di fallimento delle procedure di raffreddamento che saranno poste in essere si ritiene libera di attuare le forme di lotta previste dalla normativa e dal CCNL compresa la proclamazione dello sciopero.

A tale decisione si è giunti dopo che, a più riprese, si era provveduto a sollecitare Codess Sociale, che gestisce la struttura, ad applicare al personale dello Stella Maris quello che è conosciuto come "elemento variabile territoriale EVT" previsto dal Contratto Integrativo Uneba Veneto. Una sollecitazione alla quale era seguito un incontro tra le parti il 23 gennaio dove, a seguito della richiesta dei lavoratori coinvolti, si richiedeva anche un cambio contrattuale con il passaggio dal Contratto UNEBA a quello Aris.

Dopo aver preso tempo per valutare le richieste, Codess Sociale, ad inizio febbraio,  scioglieva la riserva, respingendo sia la richiesta di cambio contrattuale sia l’applicazione dell’EVT, accampando come motivazione l'insostenibilità economica rispetto all’attuale indice di occupazione media dei posti letto.

Peccato che Codess Sociale abbia fatturato 118 milioni di euro nel 2021 e che occupi nelle proprie attività migliaia di lavoratori e di soci lavoratori. A fronte di tali numeri appare poco verosimile ipotizzare che l’erogazione di qualche decina di migliaia di euro possa intaccare tale colosso economico. Inoltre, se è pur vero che l’indice di occupazione letti non è al 100%, dall’altro canto non va dimenticato che la cooperativa utilizza un numero di lavoratori calibrato al numero di posti occupati e non a quello massimo teorico.

Non ultimo il fatto che, in sede di contrattazione nazionale era stato previsto che, nel caso non si fosse giunti ad un accordo integrativo come avvenuto nella nostra Regione, i datori di lavoro sarebbero stati tenuti ad aumentare lo stipendio tabellare dei lavoratori.

Banner news bassojpg