C'è una buona notizia per i 430 mila dipendenti di regioni ed enti locali: il MEF ha dato il via libera alla preintesa relativa al nuovo Contratto Nazionale di lavoro delle Funzioni Locali, siglata il 4 agosto scorso, accelerando quindi il percorso verso la firma definitiva e la sua applicazione L'auspicio di parte sindacale è quello di vedere nelle busta paga di fine 2022 gli arretrati ed i relativi aumenti, fondamentali in questo cruciale momento di di crisi internazionale, per dare respiro e sostegno alle famiglie della lavoratrici e dei lavoratori impegnati ogni giorno negli oltre 8.000 Comuni, nelle Città metropolitane, nelle Regioni, nelle Province, nelle Camere di Commercio e nelle strutture socio sanitarie gestite dagli Enti Locali per fornire ai cittadini servizi diretti e di qualità. INCREMENTI DELLE RETRIBUZIONI FISSATE NEI TABELLARI
Non destano infatti particolari preoccupazione le osservazioni del MEF sul testo attuale che ora, così come da prassi, approderà a Palazzo Chigi, dove è atteso per l' approvazione in Consiglio dei Ministri.
con decorrenza gennaio 2021
(se non leggi correttamente la tabella scarica la locandina pdf clicca qui) In modo particolare si conta sull'erogazione degli arretrati poiché, non va dimenticato che, il rinnovo del Contratto, come per gli altri comparti del Pubblico Impiego riguarda il 2019/2021. Si spera perciò in un Natale allietato da una busta paga più pesante della solita. Sarà nostra cura, come sempre, di tenervi aggiornati sull'iter contrattuale e sull'eventuale sviluppo circa le osservazioni fatte sull'impianto di un contratto che, oltre all'aspetto economico, porta anche importanti miglioramenti nel campo organizzativo e della tutela del personale.
* Valori da cui bisogna detrarre l’Indennità di vacanza contrattuale corrisposta nello stesso periodo.
** Il valore dell’aumento complessivo finale include il conglobamento dell’elemento perequativo i cui valori sono stati calcolati al netto dei maggiori oneri per gli enti derivanti dalla sua inclusione nello stipendio tabellare. L’elemento perequativo cessa di essere corrisposto.
