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CISL FP Venezia. Allarme Case di riposo. Esodo di OSS e infermieri verso la sanità pubblica

2025-01-08 09:10

CISL FP Venezia

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CISL FP Venezia. Allarme Case di riposo. Esodo di OSS e infermieri verso la sanità pubblica

La CISL FP chiede una riforma strutturale urgente per migliorare le condizioni di lavoro e le retribuzioni del personale ed evitare in tal modo il collasso del

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E' tutt'altro che remota la previsione di una preoccupante emorragia di personale che dalle RSA in cui sta operando ora corra verso la sanità pubblica, un'ipotesi che rischia di diventare allarmante realtà se si guardano i dati dello scorrimento delle graduatorie dei concorsi OSS e infermieri banditi da Azienda Zero per le strutture ospedaliere pubbliche venete. Nel veneziano, ad esempio, Ipav rischia di perdere alcune decine di operatori.

La CISL chiede una riforma urgente per evitare il collasso del sistema assistenziale veneto. A lanciare l’allarme è Paolo Lubiato, della CISL FP Venezia, che esprime forte preoccupazione per un esodo che potrebbe compromettere la tenuta del sistema socio-sanitario e assistenziale del territorio.

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"Molti operatori si dicono pronti a lasciare le IPAB e le strutture private convenzionate per passare alla sanità pubblica, attratti da contratti più vantaggiosi. Attualmente, il contratto degli enti locali applicato nelle RSA prevede stipendi inferiori di circa 200 euro rispetto a quelli della sanità pubblica", precisa Lubiato. Il divario retributivo, definito come “dumping contrattuale”, rappresenta una delle principali cause della fuga di personale dalle Case di riposo.

L’effetto dell’esodo potrebbe rappresentare un grave problema, difficile da arginare: senza personale sufficiente, le strutture rischiano di non riuscire a rispettare gli standard regionali e di dover bloccare nuovi ingressi. La situazione preoccupa anche le RSA private, dove tuttavia si registrano tentativi di attrarre infermieri e OSS attraverso incentivi economici, contratti più favorevoli e opportunità di stabilizzazione immediata.


Come CISL FP crediamo che la soluzione ideale sarebbe una riforma strutturale che preveda una parità retributiva tra operatori delle RSA e della sanità pubblica. “Stesso lavoro, stesso salario” è lo slogan con cui intendiamo sensibilizzare la politica regionale. “Serve una riforma delle IPAB, ferma da troppo tempo, che consenta di uniformare i contratti e garantire un servizio di qualità agli anziani”, sottolinea Lubiato.


Con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, la CISL FP chiederà al futuro governatore di impegnarsi concretamente per una riforma delle IPAB che possa scongiurare il collasso del sistema socio-assistenziale e migliorare le condizioni di lavoro del personale. Senza interventi rapidi, rischiamo di trovarci di fronte a un’emergenza assistenziale senza precedenti.

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