
Il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva, senza modifiche rispetto al testo approvato dalla Camera dei deputati, il testo del disegno di legge di conversione del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni. La norma è quindi legge.
Tutto ciò, a partire dal 2025, consentirà ai Comuni, alle Regioni, alle Città metropolitane e alle Province, nel rispetto dell’equilibrio pluriennale di bilancio asseverato dall’organo di revisione e della disciplina relativa alle facoltà assunzionali (in sintesi, si tratta degli enti che hanno spazi di spesa assunzionale), di incrementare il Fondo risorse decentrate, in deroga al tetto dell’art. 23, comma 2, d.lgs. 75/2017, fino al conseguimento di un’incidenza non superiore al 48 per cento del rapporto fra la componente stabile del Fondo maggiorata delle risorse per gli incarichi di Elevata Qualificazione e la spesa complessivamente sostenuta nel 2023 per gli stipendi tabellari del personale non dirigente.
In sintesi e semplificando: dal 2025 Comuni, Regioni, Città metropolitane e Province che hanno disponibilità assunzionali e sono in equilibrio di bilancio potranno incrementare la parte stabile del fondo decentrato oltre il tetto stabilito dal D.Lgs 75/2017 (“tetto
Madìa”), fino al 48% della spesa sostenuta nel 2023 per il personale non dirigente!


COSA CHIEDE LA CISL FP
Una sollecita attivazione da parte degli enti per dare applicazione alla norma e aumentare i fondi per la contrattazione integrativa per:
UN PASSO AVANTI, MA NON E' SUFFICIENTE
Dopo anni di blocchi e vincoli, questa norma consente finalmente di rifinanziare stabilmente i fondi decentrati. Tuttavia, il rischio è che per farlo si debbano ridurre le nuove assunzioni. Per questo servono subito altre misure per:
Non vogliamo lavoratori di serie A e di Serie B. I diritti e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori devono essere garantiti in modo uniforme e ovunque!




