

Qualità e sicurezza del lavoro, formazione, partecipazione e democrazia economica, transizioni digitale ed ecologica, crisi demografica e ricambio generazionale, sanità e welfare, politiche abitative, giustizia retributiva, mobilità sostenibile, attrattività e coesione territoriale. Sono questi i grandi temi del Manifesto programmatico che Cisl Veneto ha presentato in vista delle prossime elezioni regionali.
Dal titolo “Per il Veneto, per il futuro. Un patto per lo Sviluppo, il Lavoro, lo Stato sociale”, il documento costituisce la piattaforma programmatica di Cisl Veneto per la politica regionale, mettendo in fila idee e proposte concrete del sindacato finalizzate alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il territorio, che consolidi per il Veneto centralità economica e sociale, valorizzi le sue specificità, coniughi solidarietà e libero mercato e rigeneri quell’attrattività progressivamente opacizzatasi negli ultimi anni.
Il documento, presentato nelle sede di Mestre dal Segretario generale regionale Massimiliano Paglini sarà trasmesso a tutte le forze politiche ed ai candidati in lizza per la competizione elettorale.

«Chiediamo alla politica un patto sociale che metta al centro lo sviluppo, il lavoro, l’innovazione e la partecipazione, per trasformare la resilienza in crescita inclusiva e di qualità» ha affermato Paglini. "È urgente rigenerare un dialogo sociale costruttivo, per questo la nostra prima proposta alla politica regionale, trasversale e a cappello di tutte, è di istituire un tavolo permanente di consultazione, un 'Consiglio regionale dell’economia' che funga da cabina di regia e di programmazione per tenere saldate insieme, guardando alle criticità nella loro globalità, le politiche dei diversi ambiti strettamente interconnessi tra loro. Non più una partecipazione dei diversi attori sociali solo formale e non agita in profondità, dunque, ma una reale coprogettazione e co-programmazione, che sappia sfruttare appieno il fondamentale contributo dei diversi protagonisti, le loro competenze, la capacità di leggere e interpretare i cambiamenti, il loro portato di idee e proposte. Solo questo potrà fare davvero la differenza e riattivare la forte caratterizzazione del Veneto quale regione innovatrice e avanguardista".


