

Si è tenuto ieri, nella cornice dell'Hotel Leonardo Royal di Mestre, l'incontro organizzato da CISL Venezia, presenti numerosi delegati della confederazione, con i candidati alle elezioni per presidenza della Regione del Veneto. Un dialogo aperto e intenso, che ha visto il sindacato entrare nel merito delle criticità e delle questioni specifiche, avanzare proposte concrete ma anche sollecitare con fermezza la politica a un maggiore ascolto e a un dialogo più fattivo. I candidati hanno ascoltato le nostre istanze, sintetizzate nei dieci punti del Manifesto che indicano quelli che sono per noi le linee e gli strumenti per generare un futuro di lavoro, sviluppo e tutele sociali per il Veneto. Un Veneto che vogliamo sostenibile e inclusivo, equo e prospero per tutti i cittadini e le cittadine.
Presenti all'incontro anche i nostri delegati, in rappresentanza della CISL Funzione Pubblica che opera attivamente sul territorio. Emblematico l'intervento di Gianna De Ecclesiis, della Segreteria CISL FP Venezia, che ha lanciato ai candidati lo spunto per una riflessione che vi riproponiamo:
"E’ evidente come vi sia un bisogno immediato di politiche assunzionali — e ancor prima di formazione — completamente diverse da quelle adottate negli ultimi vent’anni. Stiamo assistendo a grandi investimenti in infrastrutture, in sanità e non solo, ma rischiano di restare scatole vuote se non vengono riempite di persone, di competenze e di una vera organizzazione al servizio dei cittadini.
Serve professionalità, serve riconoscimento economico, servono condizioni di lavoro dignitose, rispettose dei diritti dei lavoratori in grado di conciliare la vita col lavoro, che porti quel benessere organizzativo ; serve ciò che ultimamente viene definita la “cultura “ del buon lavoro. Bene la recente firma del CCNL Sanità, ma non basta: servono provvedimenti strutturali che rendano più attrattivo il lavoro pubblico, come la defiscalizzazione della produttività e del lavoro straordinario per il quale i lavoratori frequentemente vengono richiamati in servizio; serve una valorizzazione del personale e un rafforzamento delle gratificazioni, soprattutto per chi arriva da lontano e sceglie di lavorare qui.
Mi chiedo: la Regione, la futura Giunta e il nuovo Consiglio intendono farsi carico di politiche abitative che diano risposte immediate a questi lavoratori, permettendo loro di entrare davvero nelle nostre comunità e costruire qui un proprio progetto di vita? La crisi di molte professioni sanitarie e sociosanitarie richiede un’assunzione di responsabilità urgente, altrimenti rischiamo una crisi irreversibile. Tutto il sistema sociosanitario che recentemente è stato toccato da importanti riforme regionali — deve restare un servizio pubblico gestito dal pubblico, con personale pubblico.
Infine, un’ultima domanda: non ritenete opportuno che, in fase di accreditamento delle strutture private o convenzionate, la Regione richieda l’applicazione di contratti collettivi (CCNL) con standard economici e normativi adeguati al contesto veneto, così da evitare pratiche di dumping contrattuale e concorrenza sleale nel settore sociosanitario? "
L’intervento di Gianna De Ecclesiis ha restituito con forza la voce di chi ogni giorno tiene in piedi il servizio pubblico, chiedendo ai candidati non promesse, ma impegni concreti. La sfida non è solo organizzativa, ma culturale: restituire dignità al lavoro pubblico, renderlo attrattivo, riconoscerne il valore umano e sociale. Le riforme non possono camminare da sole: hanno bisogno di gambe, di volti, di comunità. È tempo che la politica regionale si assuma la responsabilità di costruire condizioni abitative, contrattuali e organizzative che permettano ai lavoratori di restare, crescere e sentirsi parte. Perché davvero, come ricorda il proverbio, insieme si va più lontano.


