CISL FP Venezia. Perché la CISL scende in piazza oggi a Roma. Per migliorare la manovra e costruire un nuovo patto sociale
Ed è arrivato anche questo 25 Novembre! Una data importante perché la CISL oggi si è data appuntamento in piazza Santi Apostoli a Roma. Perché la CISL oggi riconferma l'immagine di ciò che è e vuole continuare ad essere: un sindacato di persone, di idee, un sindacato responsabile, riformista, pragmatico. Perché partecipare significa crescere e lo vogliamo fare per migliorare la manovra e costruire un nuovo patto sociale e, al tempo stesso, incalzare Governo e Parlamento sulle modifiche da apportare alla legge di bilancio indicando la via di una strategia di sviluppo pienamente partecipata dalle parti sociali.
Alziamo voci e bandiere senza chiedere sacrifici ai lavoratori e ai cittadini. Lo facciamo come una grande organizzazione autonoma dalla politica, intransigente nel pretendere maggiori risposte in Finanziaria, a cominciare dalle pensioni, con una marcia indietro sulle rigidità introdotte nelle regole di flessibilità e su aliquote e rendimenti di alcune categorie pubbliche. Sono norme sbagliate, che rischiano di innescare la fuga anticipata di migliaia di infermieri, tecnici sanitari, operatori sanitari e personale degli enti locali.
Chiediamo più risorse per la sanità, l’istruzione, Regioni e Comuni, attraverso lo sblocco delle assunzioni e le stabilizzazioni del precariato storico. Non si negozia sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, su cui rivendichiamo una svolta per fermare l’inaccettabile scia di sangue che sfregia il Paese. Così come invochiamo più forti strumenti contro la povertà, il sostegno della disabilità e della non autosufficienza, centri antiviolenza e progettualità concreta, a cominciare dalla scuola primaria, per contrastare la piaga dei femminicidi.
"Essere in piazza oggi" ha rilanciato a viva voce Luigi Sbarra, il Segretario Generale CISL, "vuol dire migliorare la Manovra, certo, ma andare anche oltre, guardando alla piena attuazione del Pnrr, al necessario cammino delle riforme, al rinnovo dei contratti pubblici e privati, alla definizione di un nuovo Patto sociale. Un impegno che impone anche il cambiamento strutturale della Legge Fornero, il rilancio delle politiche attive, la formazione e l’investimento sulle competenze, una nuova visione di politica industriale, infrastrutturale ed energetica, il pieno sviluppo del Mezzogiorno per unire il Paese".
Ribadiamo che è necessario ritrovarci insieme negli sforzi per far evolvere il sistema legislativo e contrattuale nel solco di una più forte partecipazione dei lavoratori alle scelte e ai profitti delle imprese. Un tema su cui la Cisl ha raccolto in questi mesi centinaia di migliaia di adesioni per una legge di iniziativa popolare che presenteremo il 28 novembre alla Camera.